Tipi di psicoterapia: i diversi approcci psicoterapici

Tipi di psicoterapia: i diversi approcci psicoterapici

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Psicologia e psicoterapia

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Il panorama degli approcci psicoterapeutici presenti oggigiorno è particolarmente variegato; possiamo immaginare un continuum in cui ai poli opposti troviamo la psicoanalisi e il comportamentismo: al suo interno numerose sono le teorie di riferimento, da quelle più psicodinamiche a quelle più comportamentiste. Possiamo comunque affermare che, seppur da punti di vista differenti, l'obiettivo è lo stesso per tutte: migliorare lo stato di benessere e aiutare le persone a realizzare il proprio potenziale! Presenteremo di seguito solo alcuni tra quelli maggiormente conosciuti.

  • Psicoanalisi Fondata da Sigmund Freud, è una teoria psicologica che ha introdotto i concetti di inconscio, transfert, conflitto psichico e pulsioni e fonda la sua pratica terapeutica sul lavoro sui sogni e sulle fantasie, l'espressione dei pensieri liberamente associati dalla persona, l'attenzione alla relazione terapeuta-paziente.
  • Psicodramma Psicoterapia di gruppo che, attraverso l'uso del gruppo, di tecniche di role-playing o di estrazione teatrale, invita le persone a rappresentare diversi scenari (eventi della propria vita, fantasie, sogni o emozioni) stimolandola a divenire consapevole delle proprie emozioni e dei propri conflitti e a trovare nuove soluzioni.
  • Psicoterapia Psicodinamica La persona è stimolata a considerare le proprie emozioni, credenze, esperienze infantili e il tipo di rapporto che instaura col terapeuta al fine di individuare (e cambiare) le modalità  relazionali attuali fonte di disagio, mediante l'utilizzo di concetti teorici e metodologici psicoanalitici.
  • Psicoterapia Adleriana Ideata da Afred Adler conduce il paziente all'esplorazione di sentimenti di inadeguatezza e inferiorità  originati in base alla propria storia familiare infantile o conseguenza di alcuni difetti fisici della persona. Mira allo sviluppo della fiducia e dell'autostima, l'individuazione del proprio significato individuale della vita e l'accrescimento delle capacità  di avere relazioni intime e positive con gli altri.
  • Analisi Bioenergetica Fondandosi sul principio secondo cui l'energia del corpo influenza il benessere emotivo e mentale della persona, cura i disturbi psicofisici lavorando sia al livello fisico, con esercizi corporei, sia al livello psichico, utilizzando concetti e tecniche mutuati dalla Psicoanalisi (conflitto edipico, lavoro sui sogni, analisi del transfert).
  • Terapia Centrata sul Cliente Ideata da Carl Rogers, considera l'individuo come provvisto per natura delle capacità  necessarie per affrontare le proprie difficoltà  esistenziali. La relazione paziente-terapeuta è fondamentale e quest'ultimo stimola la persona in difficoltà  a rivitalizzare le proprie capacità  di crescita e di cambiamento, lavorando per creare un clima di accoglienza e ascoltandola autenticamente e empaticamente.
  • Terapia Sistemico Familiare La persona sofferente, che porta con se un disagio psicologico, è vista come "l'espressione" del contesto familiare squilibrato: il terapeuta, durante le sedute, non si focalizza solo su di essa ma su tutti i membri della famiglia, stimolandone il cambiamento dell'intero nucleo familiare.
  • Analisi Transazionale Ideata dallo psichiatra americano Eric Berne, è sia una teoria psicologica sia un approccio psicoterapeutico. La pratica clinica, che integra differenti approcci (Psicoanalisi, Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale e Gestalt), mira a migliorare le relazioni della persona sia con gli altri sia con se stessa.
  • Terapia della Gestalt Il terapeuta aiuta la persona, mediante tecniche e esercizi, a focalizzarsi sul momento presente, sulle sue convinzioni, emozioni e sensazioni fisiche che sta sperimentando nel qui-e-ora: il passato e il futuro sono presi in considerazione allorché influenzano il momento presente.
  • Psicoterapia Sensomotoria Attraverso l'uso del corpo e la consapevolezza di aspetti cognitivi ed emotivi conduce la persona a scoprire come le esperienze fisiche del suo passato siano ancora attive nel suo presente.
  • Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale La persona viene aiutata a cogliere come i propri pensieri e convinzioni determinino le proprie difficoltà  emotive e comportamentali, attraverso tecniche differenti, che vanno dal rilassamento muscolare, alla messa in discussione delle convinzioni negative o irrealistiche, al mantenere un diario quotidiano, allo stimolare nuovi comportamenti
  • Schema Therapy Si focalizza sugli "schemi" che la persona ha sviluppato nell'infanzia, modelli di pensiero-sensazioni-emozioni-comportamenti costruiti "ieri" che provocano disagio "oggi". Per modificare l'effetto distruttivo di tali schemi vengono applicate teorie e tecniche della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, della Psicoanalisi e della Terapia della Gestalt.
  • Terapia Cognitiva basata sulla Mindfulness Approccio terapeutico di gruppo che coniuga le strategie della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale con la Mindfulness (tecnica di meditazione di derivazione Buddista)
  • Terapia dell'Accettazione e dell'Impegno Le persone sono incoraggiate a prendere contatto con le proprie emozioni negative, ad accettarle e a smettere di evitare le situazioni che possono stimolare emozioni negative mediante strategie di accettazione e meditazione (Mindfulness) e tecniche di cambiamento del comportamento.

Lo psicoterapeuta, conseguita una specializzazione quadriennale in uno dei differenti orientamenti psicoterapici, nel corso della sua carriera potrà  arricchire la sua formazione con corsi di aggiornamento su evoluzioni teoriche o metodologiche, sia del suo approccio di riferimento sia di altri modelli psicoterapici; ciò non lo trasformerà  in un "tuttologo" ma gli consentirà  di sviluppare un bagaglio di conoscenze e di strumenti, da applicare durante la sua pratica clinica, utili in specifiche situazioni (ad esempio trattamento di disturbi d'ansia, traumi, disturbi alimentari... ).

Non di rado capita che il terapeuta consigli l'intervento "parallelo" di un collega specializzato, ad esempio in trattamento EMDR, qualora non avendo tale formazione trovi necessario un trattamento psicotraumatologico consentendo l'appropriatezza della cura per quel singolo paziente. In altre circostanze lo psicoterapeuta può, conformemente con il Codice Deontologico, interrompere il percorso ed inviare ad un altro collega, con un tipo di specializzazione maggiormente idonea a quel tipo di problematica.

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Perchè tanti tipi di psicoterapia?

Come affermato in un precedente articolo, tutti i tipi di psicoterapia mirano a stimolare dei cambiamenti negli individui affinché raggiungano o amplifichino il proprio benessere; ciò avviene partendo però da punti di vista diversi, da presupposti filosofici, teorici e metodologici differenti.

Possiamo lecitamente domandarci se è proprio necessario avere un panorama di approcci psicoterapeutici così ricco.

I diversi approcci teorici, e di conseguenza i diversi tipi di psicoterapia, danno importanza a una o più delle dimensioni dell'esperienza umana: fisica (fisiologia del corpo umano, sensazioni e percezioni), emotiva (emozioni, sentimenti, umore), cognitiva (pensieri, immagini e convinzioni), comportamentale (azioni), interpersonale (relazioni con gli altri) e spirituale (questioni esistenziali della vita).

Possiamo dunque rispondere che, poiché ogni persona è diversa da un'altra, le sue esigenze, caratteristiche, modalità  di funzionamento e problematiche saranno necessariamente differenti, necessitando di un trattamento clinico diverso.

Alcune persone, ad esempio, hanno bisogno di modificare alcune loro convinzioni, altre necessitano di lavorare maggiormente ad un livello emotivo o comportamentale, altre ancora di comprendere e migliorare le proprie relazioni interpersonali; i cambiamenti raggiunti ad un livello si diffondono e provocano cambiamenti anche su tutti gli altri livelli dell'esperienza umana.

Se da un lato della medaglia c'è il cliente dall'altro lato troviamo il professionista: la scelta di un tipo specifico di orientamento psicoterapico dipende dalle attitudini e dalle caratteristiche personali e professionali del terapeuta, che specializzandosi in un determinato approccio perfeziona e valorizza le proprie predisposizioni alla luce di principi teorici e strumenti metodologici che sente più affini.

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Vantaggi e svantaggi dei diversi approcci psicoterapici

La consapevolezza che persone diverse abbiano bisogno di lavorare su dimensioni dell'esperienza differenti ha portato, dunque, all'evoluzione di differenti tipi di psicoterapia, al fine di rispondere alle svariate esigenze delle persone. Come si può facilmente comprendere tutto ciò porta con se vantaggi e svantaggi.

Il terapeuta, come precedentemente affermato, ha l'opportunità  di formarsi secondo una teoria e metodologia affini alle sue inclinazioni, attitudini e stile personale e professionale; il cliente, a sua volta, ha la possibilità  di scegliere attivamente e consapevolmente a quale terapeuta "affidarsi" nel costruire una relazione d'aiuto finalizzata al raggiungimento del suo benessere. Sarà , quindi, molto importante che egli senta che l'intervento terapeutico sia "cucito su misura" per lui, per le sue caratteristiche, difficoltà  e problematiche, e ciò dipenderà  anche dalle specifiche tecniche e metodologie di ogni particolare orientamento teorico.

Al contempo lo svantaggio principale è costituito dal fatto che con così tanti tipi di psicoterapia a disposizione le persone, confuse e disorientate, vengano scoraggiate dalla possibilità  di informarsi e di scegliere in modo consapevole, preferendo affidarsi al caso e "al primo che trovano".

È dunque molto importante poter reperire le informazioni necessarie per poter fare una scelta consapevole!

A conclusione di questo articolo voglio invitare chiunque si presenti nello studio di uno psicoterapeuta a chiedere direttamente al professionista quale sia il suo approccio di riferimento nella sua pratica clinica; generalmente il terapeuta sarà  ben felice di rispondere ad un paziente già  in parte informato sulla pluralità  dei tipi di psicoterapia.

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Che tipo di psicoterapia forniamo nel nostro studio in Torino

All’interno del nostro studio di psicoterapia, sito a Torino, tre sono i differenti approcci teorici e metodologici di riferimento: Analitico-Transazionale, Sistemico-Relazionale e Cognitivo. Come indicato nella nostra presentazione l’interazione e collaborazione tra questi tre orientamenti è stata una scelta consapevole ed intenzionale frutto di numerosi anni di esperienza e condivisione professionale; rappresenta per noi un significativo valore aggiunto: le frequenti e costanti intervisioni in équipe ci consentono un confronto professionale tra punti di vista teorici e metodologici differenti arricchendo notevolmente gli “angoli di osservazione” ed il proprio bagaglio operativo. Altrettanto importante è il lavoro di rete in circostanze di situazioni cliniche condivise (ad esempio, laddove utile o necessario, il percorso di coppia nella terapia sistemica-relazionale e il percorso individuale nell’approccio cognitivo o analitico transazionale) o l’invio ad altro professionista, come previsto anche dal Codice Deontologico degli Psicologi, in base alla valutazione di una maggior efficacia di intervento mediante uno specifico orientamento psicoterapico.

tipi psicoterapiaL’Analisi Transazionale è un approccio Contrattuale: terapeuta e paziente definiscono un obiettivo di lavoro, a seguito di un’ attenta analisi della domanda, e compartecipano attivamente alla costruzione del percorso verso un maggior benessere individuale. Particolare attenzione viene posta alle Relazioni ed alla Comunicazione, sia verbale che non verbale (Analisi delle Transazioni), alle Emozioni (alleate nel processo di cura) ed ai segnali del Corpo. Metaforicamente può essere rappresentato come un Viaggio tra il QUI E ORA ed il LA’ E ALLORA, i “giochi psicologici” (forme relazionali e comunicative che generano gradi differenti di sofferenza) vissuti nel Presente che riconducono ad esperienze disfunzionali e a “decisioni copionali” su sé, sugli altri e sul mondo generate nel Passato, nell’infanzia. La psicoterapia Analitico Transazionale consente di avviare, dunque, un processo di Ridecisione di quelle decisioni antiche che, attraverso modalità relazionali disfunzionali, ricorsivamente e quotidianamente generano sofferenza e disagio.

L’orientamento sistemico-relazionale considera le persone come immerse nel loro contesto relazionale di riferimento: ne deriva la convinzione che per affrontare le problematiche di un individuo si possa agire direttamente convocando il suo sistema relazionale in terapia, quindi la famiglia o la coppia. Laddove non sia possibile, tale approccio ritiene utile l’intervento individuale con particolare attenzione rivolta alle relazioni del cliente. L’idea da cui muove la psicoterapia sistemico-relazionale è che i sintomi siano una complessa espressione da mettere in rapporto al sistema relazionale di riferimento. Anche la terapia sistemica-relazionale concorda con i clienti l’obiettivo verso cui procedere e in virtù dell’interazione tra fattori psicologici, biologici e ambientali, opera a più livelli per introdurre e sollecitare il cambiamento di aspetti disfunzionali.

L’approccio cognitivista, pur condividendo in parte le teorie, la metodologia e le tecniche della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale standard, amplia la lettura degli stati mentali, integrando la componente cognitiva con quella emotiva e somatica, rintracciando le modalità di pensare, sentire e agire connesse alla rappresentazione di sé e di sé col mondo che ciascun soggetto sviluppa a partire dalle proprie caratteristiche esperienze di vita e sulla base di disposizioni innate, con un valore evoluzionistico di adattamento, che guidano il comportamento di tutti gli esseri umani. Terapeuta e paziente, concordando un obiettivo condiviso di cambiamento che sia realistico e sensato per la persona, potranno dunque promuovere una ricostruzione della lettura che il soggetto fa di sé e del mondo, co-costruendo un adattamento più flessibile all’esperienza del qui ed ora e più vantaggioso nei termini di perseguimento dei propri scopi e significati individuali.

3 commenti
  1. maria p.

    Buongiorno Ad un mio conoscente invece lo psicoterapeuta non ha mai detto di che orientamento fosse.., forse non è molto corretto?

    01-05-2017 15:59 | Rispondi

    • Studio Piscologo Torino

      Gentile Sig.ra Maria P. , in alcune circostanze capita che non venga esplicitato, da parte dello psicoterapeuta, il proprio approccio teorico-metodologico di riferimento; il paziente/cliente ha, tuttavia, il diritto di esserne a conoscenza e, quindi, di chiedere e ricevere tali informazioni.

      05-05-2017 12:23 | Rispondi

  2. Come e perchè cambiare lo psicologo

    […] Le difficoltà  della coppia nei rapporti con le rispettive famiglie Psicologo e psicoterapeuta: qual è la differenza? Quando andare dallo psicologo o psicoterapeuta Il vaginismo: una barriera per il sesso Tipi di psicoterapia: i diversi approcci psicoterapici […]

    17-08-2024 15:20 | Rispondi

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