La psicoterapia sistemico-relazionale: metodi e strumenti

La psicoterapia sistemico-relazionale: metodi e strumenti

Dopo aver esaminato le differenze tra psicologo e psicoterapeuta e nell'ottica di approfondire i diversi approcci psicoterapeutici, nel presente articolo descriverò le caratteristiche dell'orientamento sistemico relazionale.

La terapia familiare mosse i suoi primi passi verso la fine degli anni 40 ad opera di psichiatri e psicoterapeuti di orientamento psicodinamico. Le concezioni biologiche, che fino a quel momento avevano spiegato la patologia psichiatrica, lasciarono spazio a riflessioni più articolate riguardanti i fattori psicologici, sociali e ambientali per poi approdare all'analisi dell'influenza del contesto familiare e delle relazioni interpersonali sulle situazioni di disagio.

La vera e propria nascita della terapia familiare si individua negli Stati Uniti e risale agli anni 50 in virtù degli studi e riflessioni avviatisi negli anni precedenti. I lavori di Bell, Ackerman, Bowen, Bateson e Haley costituiscono alcuni dei primi riferimenti per lo strutturarsi della pratica della terapia familiare. Lungi dall'idea di fornire un'accurata disamina della storia di tale approccio, mi propongo l'obiettivo di spiegare in maniera semplice in cosa consiste la terapia familiare o più in generale la terapia sistemico-relazionale che di fatto può essere utilizzata anche in ambito di psicoterapia di coppia e individuale.

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In cosa consiste la psicoterapia sistemico-relazionale

L'orientamento sistemico-relazionale considera l'individuo come immerso nel contesto relazionale, sociale e culturale. In quest'ottica è concepibile come l'intervento principe di tale psicoterapia sia quello riguardante l'intero contesto relazionale di riferimento, quindi, in primo luogo la famiglia. Lo psicoterapeuta sistemico-relazionale intende il sintomo non come un problema individuale, bensì come la manifestazione di un disagio dell'intero contesto in cui esso stesso si esprime. Il "paziente designato" è solo il portavoce di un disagio più articolato e complesso che può essere compreso al meglio coinvolgendo tutti gli attori in gioco poiché ognuno porta il suo contributo al mantenimento della situazione in essere o al suo cambiamento.

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Gli approcci e gli strumenti nella psicoterapia sistemico-relazionale

Lo psicoterapeuta sistemico-relazionale utilizza un approccio concreto di analisi delle difficoltà  attraverso il lavoro nel qui ed ora. Tiene conto di come la storia familiare (anche transgenerazionale) e le prospettive future vadano ad influenzare il contesto di riferimento, ma se ne occupa attraverso l'analisi delle difficoltà  nel momento in cui esse si esprimono. Il lavoro si articola attraverso l'analisi della domanda e la formulazione di un chiaro contratto terapeutico. Si sviluppa poi esaminando le interazioni e coadiuvando la famiglia, la coppia o il singolo a trovare delle nuove soluzioni attraverso il lavoro sulla dimensione concreta di interazione. Lo psicoterapeuta sistemico-relazionale è consapevole che esso stesso diventa uno strumento per aiutare i clienti ad agire un cambiamento attraverso la relazione che si sviluppa in stanza di terapia. Utilizza nel suo lavoro anche strumenti diversi e tecniche denominati oggetti fluttuanti (Caillé e Rey, 2004) che aprono spazi di riflessione alternativi sulle problematiche presentate. Ne sono esempi le sculture, il gioco dell'oca, il blasone familiare e le maschere. Si tratta di modalità  diverse per affrontare le difficoltà  discusse e che possono sbloccare la riflessione e il lavoro introducendo visioni nuove e differenti punti di vista sulle interazioni.

Lo psicoterapeuta sistemico-relazionale può anche assegnare compiti tra una seduta e l'altra consentendo al sistema la sperimentazione di interazioni differenti. Le persone tendono in genere a comportarsi attraverso le modalità  che maggiormente conoscono. Il sistema tende in generale a mantenere un'omeostasi del proprio equilibrio, vale a dire che si stabilizza utilizzando determinate modalità  di funzionamento e di interazione. Non necessariamente queste modalità  sono soddisfacenti e funzionali, nonostante questo vengono usate perché familiari e strutturate. Un cambiamento presuppone, quindi, il passaggio attraverso la sperimentazione di nuove modalità  di azione, di interazione e di riflessione che non sempre il singolo, la coppia e la famiglia, riescono ad effettuare autonomamente. L'aiuto di uno psicoterapeuta consente di trovare spazio e modo per riflettere sulle problematiche e sperimentare nuove modalità  di interazione ed espressione che possano consentire lo stabilizzarsi del sistema su un equilibrio diverso e maggiormente soddisfacente, ampliando le proprie possibilità  e strategie per affrontare le difficoltà .

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La psicoterapia sistemico-relazionale supporta nel cogliere il significato di certi comportamenti o manifestazioni sintomatiche, ne enuclea vantaggi e svantaggi per l'intero sistema, supporta la famiglia, la coppia o l'individuo in questo delicato processo di analisi e facilita il lavoro per l'individuazione e la sperimentazione di nuove strategie in relazione agli obiettivi concordati nel contratto terapeutico.

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La psicoterapia sistemica nel nostro studio di Torino: i vantaggi e i disturbi trattati

Caratteristica dello studio psicologo Con. Te. di Torino è la presenza di professionisti provenienti da diversi percorsi formativi: si crea, quindi, la possibilità di lavorare integrando conoscenze, competenze e percorsi.

Il principale vantaggio del trattamento sistemico-relazionale è la capacità di allargare lo sguardo al contesto del problema trattato e questo è importante sia nel trattamento individuale che in quello di coppia e della famiglia. Da problemi e sofferenze di vita quotidiana fino a disturbi più strutturati: l’approccio sistemico-relazionale è un intervento attento e concreto di analisi e contestualizzazione nell’ottica della promozione dell’evoluzione maggiormente sostenibile per il/i cliente/i.

La compresenza in studio di approcci diversi permette anche di integrare i trattamenti; può accadere che una persona inizi un percorso di terapia individuale per poi capire di necessitare di un aiuto a livello di coppia o familiare e viceversa. Nel rispetto del bilanciamento dell’alleanza terapeutica tra le persone della famiglia o della coppia presenti in seduta, è necessario che non sia lo stesso terapeuta ad occuparsi della psicoterapia individuale di uno dei componenti. I percorsi possono quindi essere effettuati contemporaneamente, se si ritiene necessario, ma non con lo stesso professionista. Col consenso dei clienti, è possibile che i professionisti si sentano e si confrontino rispetto agli obiettivi e all’andamento della psicoterapia: in tal senso, per gli utenti di Studio Psicologo Con. Te., diviene particolarmente vantaggioso poter trovare all’interno di uno stesso studio risposte articolate e complete alle proprie esigenze.

1 commenti
  1. Psicologa a Torino: intervista alla dott.ssa Angela Saponaro

    […] Sul vostro blog c’è un interessante articolo in cui spieghi di cosa si occupa la Psicoterapia Sistemico-Relazionale […]

    17-08-2024 15:16 | Rispondi

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