13 domande comuni sulla Depressione

13 domande comuni sulla Depressione 13 Dicembre 2016

In precedenti articoli abbiamo definito la differenza tra le normali situazioni di vita in cui è frequente sentirsi tristi e malinconici e le situazioni in cui accade in noi qualcosa di "diverso", di più intenso, tanto da compromettere il nostro funzionamento relazionale, sociale e lavorativo: è questo il caso della Depressione vera e propria. Capita spesso di utilizzare il termine Depressione nel dire comune, al punto di ritrovarsi a non avere le idee chiare su cosa questo disturbo comporti; potrebbe succedere, quindi, di avere il dubbio di essere affetti da Depressione anche quando si sta normalmente reagendo a situazioni o periodi della nostra vita per niente piacevoli o alquanto deludenti. In un periodo storico centrato sulla performance nonché sull'immagine, risulta quasi limitante ammettere di avere una difficoltà ; siamo così abituati a dover apparire forti e autonomi da falsare il nostro giudizio sulla "normalità " o sulla necessità  di attraversare le difficoltà  anche vivendo le emozioni negative nella loro pienezza. Eppure la tristezza, la malinconia, il ritiro sociale, la difficoltà  a comunicare o quella a trovare la motivazione per affrontare le giornate possono riguardare tutti noi in certi momenti della nostra vita. Vivere queste normali difficoltà  può consentire di riflettere, chiedere aiuto e attingere a risorse personali in nuova forma. In questo articolo mi propongo di rispondere a quelle che credo possano essere le domande più frequenti sulla Depressione.

richiedi consulenza-banner large

Quali sono i primi sintomi della Depressione?

Albero in controluceInnanzitutto ribadisco che la risposta riguarda la Depressione in quanto disturbo clinico, meglio definito come Depressione maggiore o Disturbo depressivo maggiore. Essa è caratterizzata da umore depresso (persistente da settimane) e dalla perdita di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività  della vita quotidiana (quindi non una per un certo periodo di tempo) determinando una compromissione del funzionamento personale, sociale e lavorativo nonché del raggiungimento dei propri obiettivi. A questi aspetti si possono accompagnare: variazioni di peso e dell'appetito, disturbi del sonno, maggiore affaticabilità , rallentamento psicomotorio, sentimenti di svalutazione e colpa, difficoltà  a concentrarsi e prendere decisioni, marcata irritabilità  o frustrazione, ritiro sociale, riduzione e perdita del desiderio sessuale, ansia o preoccupazioni esagerate, sensazione che la vita non valga la pena di essere vissuta e talvolta ideazione suicidaria. Non c'è un ordine preciso con cui questi sintomi compaiono, né è necessario siano presenti tutti per parlare di Disturbo depressivo maggiore. È più comune la comparsa dei primi due e di alcuni degli altri in aggiunta.

Perché viene la Depressione?

Può capitare che la Depressione si strutturi apparentemente in conseguenza di un evento vissuto con estrema difficoltà  ma, in altre situazioni, è possibile non sia identificabile come causa un avvenimento. Nel primo caso si parla di Depressione reattiva: un evento ha generato dolore e difficoltà  portando la persona a sviluppare la sintomatologia descritta nella risposta alla precedente domanda. Talvolta, invece, non è rintracciabile un evento specifico cui attribuire il proprio disagio e l'umore depresso si struttura in maniera persistente; in altri casi è riconoscibile una stagionalità  del disturbo con remissione dei sintomi in certi periodi dell'anno.

Quali sono la cause di questo Disturbo?

Abbiamo già  accennato al fatto che, in taluni casi, può essere apparentemente riconoscibile un evento come causa scatenante. Indipendentemente da questo, alterazioni dei circuiti serotoninergici e dopaminergici possono essere alla base di un disturbo depressivo. Un importante peso possono avere le caratteristiche della persona e le esperienze di vita vissute nonché la capacità  di utilizzo delle proprie risorse. In sintesi, le cause di un Disturbo depressivo dipendono dal delicato intreccio di fattori biologici, psicologici e ambientali.

Una Depressione può arrivare senza motivo?

Credo che la risposta a questa domanda sia che non può esserci lo sviluppo di un Disturbo depressivo senza una ragione o una causa. Il punto è che spesso la spiegazione non coincide con il ragionamento comune: cioè rintracciare una causa identificabile in un evento che possa linearmente spiegare perché la persona è depressa. Bisogna affinare il proprio ragionamento andando a considerare una complessità  che non sempre è facilmente coglibile e che non coincide con un semplice ragionamento lineare. Di qui la possibilità  di comprendere come fattori biologici, psicologici e sociali possano, intrecciandosi, determinare lo sviluppo di una sintomatologia assimilabile al quadro di un Disturbo depressivo.

Quanto dura una Depressione?

Orologio a cipolla su pietrolineLa durata del disturbo può essere prolungata nel tempo ed è di natura episodica. I sintomi, cioè, possono comparire per settimane per poi regredire. Una persona può essere però interessata da diversi episodi depressivi nel corso del tempo. Non si può stabilire con certezza la durata di un episodio depressivo. Ad essa concorrono diversi fattori tra cui anche la maniera in cui il disturbo viene trattato (ad esempio farmacologicamente, in un percorso di psicoterapia).

Da cosa è influenzata la durata di una depressione?

Posto che non è possibile fornire, se non indicativamente, una risposta alla domanda "quanto dura una depressione?", si potrebbero valutare i fattori che influenzano la durata del disturbo. Innanzitutto riveste un ruolo fondamentale la maniera in cui il paziente si pone verso la sua condizione anche in relazione a pregiudizi, aspettative irrealistiche e consapevolezza di malattia. Ovviamente su questo aspetto possono incidere aspettative, credenze e atteggiamenti delle persone vicine al paziente. Accelerare i tempi verso una consulenza specialistica di uno psicoterapeuta e di uno psichiatra permette di accogliere tutte queste informazioni riformulandole in un contesto di chiarimento del quadro clinico e di proposta di trattamento in cui reinquadrare tutte le idee del paziente e dei cari che si occupano di lui/lei e che con lui/lei hanno un legame. La chiarezza e lo scambio di informazioni sono il primo passo verso la formulazione di un contratto terapeutico che farà  da cornice per la risoluzione dell'episodio depressivo.

richiedi consulenza-banner large

Si può ricadere nella Depressione?

Avendo questo disturbo carattere episodico, è possibile che una persona viva più episodi depressivi che, nel dire comune, possono essere interpretati come delle "ricadute". Chi ha già  attraversato un episodio depressivo ha quindi più probabilità  di viverne un altro. È quindi sempre consigliabile, nei casi in cui una persona sia già  stata interessata da depressione, porre particolare attenzione alla ricomparsa dei sintomi e non attendere nel contattare uno specialista.

Questo disturbo può essere ricorrente o stagionale?

Come già  evidenziato nella risposta alla precedente domanda, una persona può attraversare diversi episodi depressivi. Può capitare di riscontrare una stagionalità  nella comparsa dei sintomi.

Si può vincere la Depressione senza farmaci?

In questo come in disturbi di altra natura, è opportuno consultare uno specialista. Il medico specializzato nel trattamento della Depressione è lo psichiatra che non deve essere inteso come una "macchina che prescrive dei farmaci"; lo psichiatra è uno specialista col quale si possono discutere i propri pensieri e timori. Una consulenza medica può essere utile a capire di più rispetto alla propria condizione e alla necessità  o meno di iniziare un trattamento farmacologico.

Come aiutare qualcuno con la Depressione?

Non credo esista una "ricetta" applicabile a tutte le situazioni. Indipendentemente dalla strategia scelta, credo sia un bene che passi il messaggio di attenzione e di cura evitando di incappare nella tentazione del giudicare la persona che non riesce a reagire. Non ci si può improvvisare terapeuti di una persona cara depressa: si può cercare di stragli vicino, di manifestargli il proprio affetto e provare a suggerire delle strategie per uscire dalla Depressione, in particolare, è opportuno confrontarsi con la persona in difficoltà  rispetto alla possibilità  di rivolgersi a degli specialisti che possano adeguatamente supportarlo nel lavoro su di sé e nel controllo dei sintomi (psicoterapeuta e psichiatra).

richiedi consulenza-banner large

La Depressione è ereditaria?

Come già  evidenziato in risposte precedenti, una delle componenti dell'insorgenza del disturbo può essere costituita da fattori biologici e quindi anche da una familiarità  con la patologia stessa. Non è però detto che una persona che abbia un parente affetto dalla Depressione sviluppi lei stessa una Depressione. L'insorgenza del disturbo dipende dall'intreccio di fattori biologici, psicologici e ambientali.

Come guarire dalla Depressione?

In presenza di una sintomatologia depressiva è opportuno non sottovalutare il problema e optare per una consulenza da uno specialista. Lo psicologo-psicoterapeuta e lo psichiatra saranno fondamentali per aiutare la persona a comprendere la propria situazione concordando con lui/lei la tipologia di trattamento più utile ad affrontare il problema. Credo sia bene precisare che, nella maggior parte dei casi, può essere indicato un trattamento integrato farmacologico e psicoterapico che possa aiutare la persona a controllare i sintomi e a lavorare per recuperare la serenità  persa, la progettualità  e la comprensione degli avvenimenti.

alba di guarigione dalla depressione

Serve lo psicologo o lo psicoterapeuta per guarire dalla depressione?

Lo piscologo e lo psicoterapeuta possono aiutare a uscire dalla depressione, ma solamente in presenza di una motivazione soggettiva ad affrontare un percorso. Lungi però dal sostenere che una psicoterapia può sopperire la scelta di evitare un trattamento farmacologico ove necessario. Un buon psicologo-psicoterapeuta lavorerà  sull'alleanza col paziente anche valutando l'idea di una consulenza psichiatrica ove questa non sia già  stata richiesta. Quando i sintomi "urlano" un disagio profondo è bene cercare di comprenderli ma anche favorire il raggiungimento di una condizione in cui il "rumore" da essi prodotto non sia così assordante da non poter ascoltare nient'altro.

Alcune ricerche hanno dimostrato come trattamenti combinati di psicoterapia, in associazione ad un trattamento farmacologico, sono sicuramente più efficaci ai fini di prevenire eventuali ricadute depressive, rispetto alla sola farmacoterapia (somministrazione di farmaci).

Perché lo psicologo-psicoterapeuta può aiutare a vincere la depressione?

La regolazione dei sintomi attraverso un trattamento farmacologico costituisce solo una parte del percorso di cura; un trattamento psicoterapeutico può consentire di affrontare le dinamiche soggettive o relazionali che sottendono e favoriscono la produzione dei sintomi depressivi. A seconda del problema e della tipologia di contesto nonché delle caratteristiche del disturbo, nel legame paziente-psicoterapeuta si struttureranno obiettivi diversi in relazione a contratti differenti di lavoro. Credo che il punto sia che non è possibile dare una risposta univoca alla domanda, ma sottolineare che l'efficacia del trattamento psicoterapeutico dipende dal legame e dagli obiettivi nonché dal lavoro messo in atto in quello specifico rapporto terapeutico; la sua efficacia viene,quindi, misurata in itinere proprio dal professionista e dal paziente riconsiderando gli obiettivi, il percorso svolto e la percezione dello stato di salute sia dal punto di vista del paziente stesso che dei suoi cari.

Come convincere un Depresso ad andare dallo psicologo?

In un precedente articolo abbiamo già  affrontato il tema del tentativo di convincere qualcuno ad andare dallo psicologo. Nel caso di una persona affetta da Depressione le cose non cambiano: ci si può confrontare in merito alla propria preoccupazione e si può suggerire alla persona di rivolgersi ad uno specialista ma questo non può sopperire alla motivazione soggettiva che la persona deve sentire per rivolgersi allo stesso. Certo il confronto coi propri cari e la preoccupazione da loro dimostrata potrebbero favorire la decisione di rivolgersi ad un esperto per uscire dalla propria condizione e alleviare il proprio dolore.

Lascia un commento
Accetto l'informativa sulla privacy

Articoli Correlati

disturbi sessuali
Problemi sessuali? Come risolverli? Il primo passo è comprenderli

Ci riferiamo comunemente alle nostre difficoltà  in camera da letto definendole problemi sessuali.

Leggi tutto
depressione maggiore
Sono DEPRESSO o depresso?

Si sente spesso parlare di depressione, al punto che il termine rischia di essere abusato e sovrautilizzato per definire stati d’animo, disagi o disturbi che poco hanno a che fare con quella che la letteratura scientifica definisce come Depressione maggiore o Disturbo depressivo maggiore.

Leggi tutto
medicina psicosomatica
Cos’è la medicina psicosomatica

La medicina psicosomatica definisce il corpo e la mente come strettamente correlati.

Leggi tutto
Chiedere aiuto è il primo passo per stare meglioPrenota un colloquio