Esaurimento nervoso: tra mito e realtà 

Esaurimento nervoso: tra mito e realtà 

Il termine esaurimento nervoso (nevrastenia o neuroastenia), introdotta nel XIX secolo da un neuropsichiatra americano (G. Miller Beard) per indicare una condizione pervasiva caratterizzata da fatica cronica e disabilità , è un'espressione che a livello medico-scientifico oggi non trova più riscontro.

Non è una patologia clinica, né un disagio psichico vero e proprio ma una sensazione generica di spossatezza e difficoltà  nello svolgere le mansioni abituali, caratterizzata dalla costante necessità  di riposare più del solito; è una condizione vissuta sempre più frequentemente in anni recenti in conseguenza di uno stile di vita sociale e culturale sempre più esigente e stressante.

Sintomi tipici

Possiamo affermare che oggigiorno, nel linguaggio comune, si parla di esaurimento nervoso per indicare uno stato generale di stanchezza e debolezza fisica e mentale che può comprendere un'ampia varietà  di sintomi: senso eccessivo di fatica mentale, debolezza fisica, dolori, difficoltà  a rilassarsi, vertigini, extrasistole, mal di testa, difficoltà  nel sonno, riduzione della capacità  di provare emozioni piacevoli, umore irritabile. È frequentemente riferibile all'esistenza di una condizione clinica di depressione o di disturbo d'ansia, con le quali, infatti, ha in comune alcuni sintomi: apatia, svogliatezza, mancanza di energia, debolezza muscolare, mancanza di gioia di vivere, svogliatezza nell'iniziare la giornata, difficoltà  nella gestione e realizzazione di attività  consuete, tristezza e malinconia, ansia, attacchi di panico, somatizzazioni e sintomi tipici dello stress (vedi articolo sullo stress).

Cause dell'esaurimento nervoso

Risulta particolarmente difficile individuare condizioni tipiche che originano tale situazione di sofferenza e disagio, poiché molto dipende dalle capacità  personali di adattamento, dalla resilienza individuale, dalla capacità  di coping di fronte alle situazioni stressanti, dalla rete di sostegno circostante ed in ultimo, ma non meno importante, dalla attitudine personale nell'attribuire significati (con accezione positiva o negativa) alle circostanze ed eventi che si presentano nella vita di ciascuno.
Possiamo tuttavia affermare che un sovraccarico di stress (fisico, cognitivo, emotivo, psicologico) può essere all'origine, spesso, di tale condizione fisica e mentale. Voglio, inoltre, sottolineare come tutto ciò rischi di innescare un circolo vizioso: un evento stressante, doloroso, improvviso o duraturo nel tempo, può far sperimentare vissuti di profonda impotenza, fatica, insoddisfazione, frustrazione, labilità  emotiva che di conseguenza, abbassando le difese immunitarie, comporta una mancanza di iniziativa, di desiderio, gioia ed attribuzione di significati positivi. Tutto ciò si autorinforza con la sensazione di "sprofondare sempre più in basso".

Come superare un esaurimento nervoso

Intanto è importante sapere che pur non essendo una patologia scientificamente riconosciuta è possibile trattare tale condizione di salute psico-fisica.
Il sostegno psicologico può risultare molto utile: il professionista agevola una buona consapevolezza delle proprie risorse e delle proprie criticità  analizzando insieme le circostanze fonte di stress, ansia e malumore; consente inoltre l'esplorazione di opzioni alternative per gestire più efficacemente i differenti eventi stressanti quotidiani e crea un contesto in cui prendersi insieme cura della sintomatologia ansiosa e/depressiva portata in seduta.
In alcune circostanze, quando la sintomatologia è particolarmente intensa e pervasiva, condizionando notevolmente la vita quotidiana, può essere utile affiancare l'intervento psicoterapico ad un trattamento farmacologico.

In conclusione ho piacere di offrirvi alcuni Consigli in pillole:

  • Seleziona un'attività  motoria (Sport individuali o di gruppo) coerente con le tue possibilità , attuali, sia fisiche che mentali, tenendo conto in particolar modo del possibile "godimento" che ne puoi trarre in base alle tue caratteristiche personologiche. Mente e corpo sono strettamente connessi, dunque come la sofferenza mentale condiziona la salute fisica altrettanto il movimento fisico attiva meccanismi mentali e psicologici che consentono le basi dell'autoguarigione.
  • Poni attenzione al piacere che provi durante le attività  che fai, già  a partire dal primo mattino.
  • Non ripetere quanto sei stanco, anzi sottolinea ciò che ti rende sereno, felice e divertito.
  • Riprendi a fare ciò che ti diverte e ti alleggerisce, ponendoti inizialmente obiettivi minimi e realistici.
  • Individua un hobby che ti è sempre piaciuto, che hai smesso di fare o che hai sempre desiderato fare ed inseriscilo, come un qualunque altro "farmaco", nel piano della tua vita giornaliera o settimanale.

Naturalmente come tutte le pillole vanno assunte proprio perché si ha difficoltà  in un determinato ambito; vi chiedo dunque di assumerle sapendo che si tratta di "pillole" che spontaneamente nessuno prenderebbe in una condizione, fisica o mentale, di esaurimento nervoso, stress, ansia o depressione. È necessario, quindi, prevedere una certa dose di "impegno", in gergo di "sforzo", nel fare qualcosa che "non si ha voglia di fare" col doppio fine di interrompere temporaneamente un circolo vizioso e godere, al contempo, dei benefici immediatamente conseguenti.

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