Le difficoltà  relazionali in famiglia

Le difficoltà  relazionali in famiglia

Possiamo intendere la famiglia come il contesto naturale di crescita senza considerarla secondo parametri strutturali univoci. La "forma" classica di famiglia o "nucleare" è intuibile dal senso comune e comprende la coppia genitoriale e i figli, tuttavia, il contesto sociale in cui viviamo riconosce come famiglia strutture diverse: ad esempio la monogenitoriale o quella ricomposta (in cui i figli sono nati da precedenti unioni). È possibile definire la famiglia come "un gruppo naturale che sviluppa certi schemi di interazione che ne definiscono la specifica struttura" (Minuchin Fishman, 1981).

La struttura della famiglia determina le modalità  di interazione che devono consentire l'individuazione dei singoli pur conferendo un senso di appartenenza. La famiglia è un organismo complesso le cui modalità  di funzionamento possono variare; l'osservazione delle dinamiche relazionali consente di definirne la struttura specifica in relazione ad alcuni punti di osservazione: l'organizzazione dei sottosistemi (la coppia, la coppia genitoriale, i fratelli o sorelle) e la loro interazione o ancora la natura dei confini e delle gerarchie. Non è mia intenzione scendere nel dettaglio di questi aspetti quanto suggerire l'idea di una complessità  che non può e non deve essere riconducibile ai singoli individui isolati quanto all'idea che la famiglia non può essere intesa come la somma delle singole parti: la sua natura è in evoluzione continua in relazione al percorso dei singoli, all'interazione col contesto circostante, agli eventi di vita improvvisi o meno che possono occorrere. Il lavoro con le famiglie è affascinante e completo ma anche complicato. La terapia familiare si propone di considerare l'intera struttura come luogo del lavoro in modo da realizzare un intervento completo e incisivo.

Quali sono le cause delle difficoltà  relazionali tra familiari

Alla luce di questa breve introduzione, risulta facilmente comprensibile come possa essere difficile quanto innaturale che gli equilibri di un sistema familiare restino costanti. Le difficoltà  del quotidiano, le evoluzioni personali, i cambiamenti di vita dei singoli, le necessità  del sistema in evoluzione sono tutti esempi di situazioni naturalmente delicate che il sistema familiare può e deve affrontare. Un cambiamento di lavoro, lo stress quotidiano, la morte di uno dei genitori delle famiglie d'origine, il cambiamento delle necessità  dei figli sono solo alcune delle innumerevoli casistiche di eventi che possono creare difficoltà  relazionali all'interno della famiglia. La struttura familiare ha e deve possedere una naturale tendenza all'omeostasi in modo che non perda i punti di riferimento in relazione a qualunque situazione. Tuttavia, questa stessa omeostasi, se impedisse la ricontrattazione delle regole e la ristrutturazione secondo modalità  maggiormente funzionali, potrebbe determinare delle grosse difficoltà  in famiglia sia all'interno dei singoli sottosistemi che nell'interazione tra essi.

I rapporti conflittuali tra genitori e figli

rapporto genitore figlioL'interazione tra il sottosistema genitoriale e quello dei figli può affrontare diverse difficoltà  a seconda delle fasi del ciclo vitale della famiglia che si attraversano: la nascita e la cura dei figli piccoli, l'età  scolare, l'adolescenza e il periodo in cui i figli diventano giovani adulti. Ognuno di questi momenti necessita di rinegoziazione degli equilibri. È difficile fare un discorso generale che riguardi tutti gli aspetti in maniera esauriente. Basti considerare che la complessità  si costituisce sia di aspetti trasversali che riguardano tutte le famiglie in certi momenti, sia di aspetti peculiari che coinvolgono il nucleo in maniera specifica: ad esempio la nascita di un figlio sancisce sempre un cambiamento di equilibri ma la maniera specifica in cui si esplica può dipendere dalla situazione dei genitori, da come vivono l'evento, da come poi il bambino interagisce, da suoi eventuali problemi di salute, dalla modalità  con cui le famiglie d'origine interagiscono o meno con la famiglia che accoglie la nuova vita ad esempio.

Le difficoltà  relazionali nelle famiglia con figli adolescenti

In conseguenza di quanto detto, anche questa particolare fase di vita della famiglia avrà  caratteristiche frequentemente riconoscibili e altre assolutamente peculiari del sistema di riferimento. In generale, l'adolescenza è una fase ricca di cambiamenti fisici, affettivi e relazionali. à‰ il momento in cui l'individuo inizia a formare una propria identità  ed è compito della famiglia accompagnarlo attraverso questo percorso. Per definizione i ragazzi in adolescenza stressano le regole di un sistema che deve ristrutturarsi in modo da sostenere se stesso e le esigenze di crescita. Si deve passare attraverso una continua ricontrattazione dei legami e delle interazioni in un processo molto impegnativo che deve anche misurarsi con gli eventi di vita della quotidianità  più o meno prevedibili. Da un lato il ragazzo sperimenta se stesso, i suoi desideri e la propria capacità  di prendere decisioni autonomamente contrattando nuovi spazi e nuove modalità . Dall'altro i genitori devono rivedere il loro ruolo, la loro modalità  di interagire come genitori e come coppia. Il delicato equilibrio tra spinte centripete di mantenimento dei legami e centrifughe di movimento verso la differenziazione è soggetto a passi avanti e regressioni di fronte ai quali può essere difficile ristrutturare le regole.

Come può aiutare uno psicologo a risolvere le difficoltà  relazionali

Lo psicologo psicoterapeuta può essere considerato una risorsa per supportare il nucleo familiare nella propria evoluzione. Le ricontrattazioni sono costose a livello di energia personale e di sistema. La naturale tendenza all'omeostasi del sistema può anche determinare maggiori difficoltà  nella riorganizzazione. A volte la dimensione conflittuale può rendere veramente difficili le interazioni: si possono perdere di vista i confini e le regole lasciando spazio a modalità  di interazione che generano sofferenza. Ad esempio la particolare alleanza di uno dei genitori coi figli può portare a squalificare l'altro apparentemente andando a tamponare le difficoltà  ma a lungo termine minando l'evoluzione dei processi che portano al passaggio a fasi successive di sviluppo del sistema stesso. Uno psicoterapeuta può essere una risorsa per supportare la famiglia nel suo percorso: può aiutare a ristrutturare i legami, ad esplicitare le sofferenze o a migliorare la contrattazione delle regole. Lungi dal fornire un'unica soluzione valida per affrontare ogni situazione, il terapeuta supporta i singoli, la coppia o la famiglia a stabilire delle priorità  negoziate e condivise che possano aiutare a ritrovare un senso di crescita più fluido nel rispetto delle esigenze dei singoli e del sistema stesso.

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