L’eiaculazione precoce: un disturbo nella coppia

L’eiaculazione precoce: un disturbo nella coppia

Durante lo sviluppo psicosessuale normalmente l'uomo e la donna apprendono a gestire e regolare la propria attività  sessuale in funzione del piacere e della soddisfazione individuale e reciproca.
Può capitare però che qualcosa non funzioni esattamente come il soggetto o la coppia desiderano: è questo il caso dell'eiaculazione precoce.

Oggi tratteremo di tale disfunzione sessuale, in particolare quando si presenta, dentro a un legame di coppia stabile, "secondariamente", cioè senza che uno dei soggetti abbia sofferto di tale disturbo in precedenza, oppure dopo esperienze sessuali ritenute da entrambi i partner soddisfacenti .

Ma partiamo dalla definizione di eiaculazione precoce, secondo il DSM V (manuale diagnostico pubblicato recentemente nella sua quinta edizione dall'American Psychiatric Association):

è da intendersi un modello persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali circa 1 minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l'individuo lo desideri, prolungandosi per un periodo di minimo 6 mesi, in circa il 75% -100% delle occasioni di attività  sessuale. Tale disfunzione sessuale non è dovuta ad un disturbo mentale non sessuale o alle conseguenze di un grave distress (sofferenza) nelle relazioni o ad altri rilevanti fattori di stress e non è attribuibile agli effetti di una sostanza / farmaco o di un'altra condizione medica.

Il criterio temporale non è un dettaglio: se la disfunzione non si presenta per un periodo prolungato di minimo 6 mesi non può dirsi tale e potrà  invece essere letta come un fenomeno passeggero e transitorio, legato magari a periodi di particolare stress ecc.

Ciò che oggi ci preme sottolineare è l'opportunità  di richiedere in questi casi, dopo aver escluso cause organiche legate a malattie specifiche, una consulenza a uno psicoterapeuta o a un sessuologo clinico prima che il disturbo si cronicizzi, per evitare l'instaurarsi di meccanismi di mantenimento del disturbo, che possono arrivare poi a influire negativamente anche sul desiderio sessuale del singolo e della coppia.
Spesso richiedono un intervento psicoterapeutico coppie nelle quali il messaggio condiviso è che sia lui ad avere un problema, per cui richiedono di "aggiustare lui" perché tutto si sistemi. L'esperienza clinica ci insegna, però, che non raramente le disfunzioni sessuali, soprattutto quelle secondarie, possono riflettere difficoltà  relazionali nella coppia che prendono la via di un sintomo sessuale, anche perché nella sessualità  è il nostro corpo a parlare.
Letta in questi termini, allora, si comprenderà  meglio perché la terapia mansionale indicata per il trattamento dell'eiaculazione precoce sia proposta generalmente in un setting di coppia, aiutando così entrambi i partner, e non solo il "lui da aggiustare", a sviluppare modalità  più funzionali per vivere insieme una sessualità  soddisfacente.

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Quali possono essere le principali cause dell'eiaculazione precoce?

Mentre negli animali il coito è generalmente rapido perché così si riduce la vulnerabilità  e il pericolo legato alla predazione, nella specie umana ha una valenza legata non solo all'accoppiamento ma anche alla ricerca del piacere, di per sé soggettivo e che necessita di un certo controllo volontario e cosciente.
L'orgasmo, infatti, è in parte sotto il controllo del sistema nervoso autonomo (SNA) ortosimpatico e in parte sotto il controllo del sistema nervoso volontario (SNV). Il SNA simpatico regola la vasocostrizione e in particolare, nell'uomo, la contrazione della muscolatura delle vie spermatiche, mentre il SNV regola la possibilità  di controllo cosciente dei tempi dell'orgasmo.
Solitamente la maggior parte dei giovani maschi apprende con l'esperienza e con l'età  a ritardare l'orgasmo, imparando a riconoscere e gestire il punto di inevitabilità  orgasmica.
Nell'eiaculazione precoce si verifica una difficoltà  proprio nel controllo volontario, cosicché il soggetto eiacula prima di quanto non desideri. Poco prima, generalmente, sperimenta la sensazione di non riuscire a contenere l'eccitazione intensa e per questo mette in atto meccanismi tipici per evitare il discontrollo quali pensare ad altro, distrarsi, evitare i preliminari, ecc. Così facendo, però, inibisce la percezione delle afferenze sensoriali, accelerando di fatto l'innesco automatico del riflesso orgasmico.

Il circolo vizioso

Ciò che mantiene il disturbo può sembrare un paradosso: non riuscendo a regolare l'intensità  crescente dell'eccitazione, per evitare di eiaculare precocemente l'uomo può provare a distrarsi per "non sentire"; meno presta attenzione alle sensazioni sensoriali, però, meno ha la possibilità  di apprendere a riconoscere le sensazioni fisiche che precedono il punto di inevitabilità  orgasmica, non potendo così sviluppare la capacità  del controllo fisiologico del riflesso eiaculatorio.
Il partner può reagire con rabbia e frustrazione, sviluppando vissuti di scarsa attenzione da parte dell'altro, oppure può diventare inconsapevolmente rifiutante o punitivo. Ciò che sovente accade è che la coppia non si predisponga più a una ricerca condivisa del piacere, ma sviluppi un'idea di sessualità  più in termini di prestazione in cui dimostrare qualcosa all'altro.
Inoltre l'insoddisfazione conseguente che si genera in entrambi i partner può alimentare conflittualità , riduzione della comunicazione, vissuti di rifiuto, oltre ad un'emotività  caratterizzata da ansia e/o rabbia che rischiano poi di influire negativamente anche sulla risposta sessuale di desiderio ed eccitazione.
Il coinvolgimento di entrambi i partner nel percorso terapeutico è allora davvero funzionale perché la coppia ritrovi o sviluppi modalità  nuove per vivere la sessualità  alla luce del piacere condiviso e reciproco.

2 commenti
  1. Enrico

    Salve mi chiamo Enrico e da un paio di anni sto riscontrato questo problema, vorrei risolverlo, in primis per tornare ad avere un rapporto sessuale normale con la mia compagna rendendo felice lei e anche me stesso ma tutti i miei tentativi sono stati vani ad oggi é sento che non é una questione mentale ma come se fosse un difetto fisico.

    11-06-2018 23:52 | Rispondi

  2. Lisa Reano

    Il desiderio di promuovere il benessere individuale e di coppia é senza dubbio un possibile motore di cambiamento. Per comprendere la natura degli ostacoli che compromettono il benessere sessuale è però auspicabile non prescindere da un'analisi tanto della componente biologica quanto di quella psicologica, che possono influenzarsi reciprocamente. I professionisti di Studio Psicologo Torino Con.Te. sono disponibili ad accompagnarla nel processo di valutazione e trattamento della problematica che sta fronteggiando.

    14-06-2018 11:32 | Rispondi

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