Ci riferiamo comunemente alle nostre difficoltà in camera da letto definendole problemi sessuali. Tecnicamente i disturbi sessuali si suddividono in disfunzioni sessuali, parafilie e disforie di genere.
Cerchiamo di capire insieme più dettagliatamente cosa sono, come è possibile intervenire e a chi rivolgersi in caso di necessità . Il primo passo, infatti, è comprenderli!
Qui ci limiteremo ad approfondire quali sono le disfunzioni sessuali, riservandoci di esaminare più nel dettaglio le disforie di genere e le parafilie in un prossimo articolo del nostro blog.
Prima di cominciare, però, è bene dire che non è affatto raro incorrere in qualche difficoltà nella sfera sessuale nel corso della vita. Alzi la mano, infatti, a chi non è capitato almeno una volta nella vita di non riuscire a raggiungere l'orgasmo? E quale uomo non ha faticato a mantenere l'erezione almeno una volta nella vita? O, al contrario, non è riuscito a contenere l'intensa eccitazione, eiaculando prima di quanto desiderato? Chi non ha mai sperimentato disagio o addirittura dolore durante un rapporto sessuale o la perdita dell'eccitazione?... Se siete oneste/i le mani alzate saranno davvero poche... d'altronde siamo umani, mica robot, per fortuna!
D'altra parte ci sono delle fasi o delle condizioni di vita che, più facilmente di altre, possono farci scontrare con alcune problematiche sessuali: l'adolescenza, per esempio, ci vede alle prese con la scoperta della sessualità e qualche defaillance è il minimo che possiamo aspettarci da noi stessi e dal nostro/a partner.
La gravidanza e il post-partum sono ulteriori momenti in cui la sessualità può incontrare ostacoli, vuoi per fattori evidentemente organici, vuoi per le convinzioni circa il sesso, vuoi ancora per gli inevitabili cambiamenti nell'assetto relazionale della coppia.
La menopausa e l'andropausa, poi, modificano i tempi e i modi della risposta sessuale: conoscere i cambiamenti corporei tipici di queste fasi permette di individuare modalità nuove e alternative per raggiungere la soddisfazione sessuale. Ma anche il fronteggiare alcune malattie importanti e l'assunzione di alcuni farmaci possono avere ricadute negative sulla dimensione della sessualità , così come condizioni di disabilità possono interferire o limitare anche sensibilmente il piacere sessuale, in maniera più o meno temporanea. Stessa cosa vale per periodi intensi di stress, o momenti di vita particolarmente critici, in cui l'umore e il desiderio possono subire deflessioni.
Le disfunzioni sessuali
Per identificare un problema dell'intimità come una disfunzione sessuale sono assolutamente imprescindibili due elementi: 1) il disagio soggettivo e 2) la durata minima di almeno 6 mesi di una certa condizione vissuta dal soggetto come indesiderabile. Quindi clinicamente non si considerano significativi problemi che si presentano sporadicamente e senza continuità nel tempo, né inconvenienti non vissuti dal soggetto o dalla coppia come problematici.
Le principali disfunzioni sessuali
Fino alla precedente edizione del manuale diagnostico di riferimento internazionale (DSM IV) le disfunzioni sessuali venivano classificate in base alla specifica fase della risposta sessuale, e dunque erano:
- Disturbi del desiderio sessuale
- Disturbi dell'eccitazione sessuale
- Disturbi dell'orgasmo
- Disfunzioni sessuali dovute o a una condizione medica generale o indotte da sostanze.
Attualmente, invece, le disfunzioni sessuali, specifiche per uomini e donne, non vengono più suddivise secondo le fasi della risposta sessuale, avendo identificato un continuum tra desiderio, eccitazione e orgasmo, difficilmente separabili l'una dalle altre e intrinsecamente connesse. Ciò che accomuna le diverse disfunzioni è un'anomalia nel fisiologico processo della risposta sessuale, vissuta dal soggetto con un disagio tale da compromettere la qualità della sua sessualità .
Le disfunzioni sessuali tipiche del genere femminile sono:
- disturbo del desiderio sessuale e dell'eccitazione sessuale femminile: caratterizzato da alcuna iniziativa di attività sessuale e nessuna risposta ai tentativi da parte del partner, un assente o ridotto piacere ed eccitazione sessuale durante l'attività sessuale, nonché assenti o ridotti cambiamenti genitali e/o non-genitali durante l'attività sessuale.
- disturbo dell'orgasmo femminile: caratterizzato da persistente o ricorrente ritardo, o assenza, dell'orgasmo (anorgasmia) dopo una normale spinta sessuale e una normale lubrificazione, nonché sensazioni di piacere nei preliminari sessuali e durante la penetrazione, connotata da sensazioni erotiche gradevoli, anche se insufficienti a far scattare il riflesso.
Tale disfunzione può essere assoluta (la donna non è in grado di raggiungere l'orgasmo né coitale né clitorideo in nessuna circostanza) o situazionale (la donna potrà raggiungere un orgasmo, ma solo in circostanze particolari e/o con particolari tipi di stimolazione non coitale). - disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione (vaginismo): caratterizzato da marcato dolore pelvico e vaginale durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale. Spesso si presentano vissuti di paura e ansia intensa per la penetrazione vaginale o per il dolore pelvico e vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale.
Le disfunzioni sessuali che riguardano il genere maschile:
- disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile: caratterizzato per un'inibizione del desiderio, con una ridotta presenza di fantasie sessuali, insieme a scarsa iniziativa verso l'attività sessuale o lenta risposta alle richieste sessuali del/lla partner
- disturbo erettile: si manifesta almeno nel 75% delle volte, con una difficoltà di erezione che può anche sfociare nell'impossibilità completa di avere un'erezione (impotenza sessuale). Spesso tale disfunzione si accompagna con ansia sessuale, timore di fallimento, preoccupazioni sulla prestazione sessuale e una ridotta sensazione soggettiva di eccitazione sessuale e di piacere, che non fanno che alimentare il ciclo di auto mantenimento del disturbo. Le cause di impotenza sono molteplici e comprendono fattori organici, in particolare problemi vascolari (di circolazione) e neurologici, e fattori psicologici, in particolare l'ansia da prestazione. La presenza di erezioni spontanee notturne ed al risveglio, nonché la capacità di raggiungere e mantenere l'erezione durante la masturbazione, comunque, sono prove inequivocabili del fatto che non vi siano cause organiche di disfunzione erettile, ma che il problema sia di natura psicologica e, come tale, vada affrontato con una terapia mansionale specifica.
- eiaculazione precoce: caratterizzato da impossibilità a controllare l'eiaculazione secondo quanto desiderato, dopo poche spinte coitali o prima ancora di introdurre il pene in vagina. Per definirsi come disturbo deve provocare notevole disagio soggettivo o difficoltà interpersonali. Generalmente le cause dell'eiaculazione precoce sono, nella stragrande maggioranza dei casi, assolutamente psicologiche.
- eiaculazione ritardata caratterizzato da persistente o ricorrente ritardo o assenza dell'orgasmo, in seguito a una stimolazione adeguata e a una'eccitazione soddisfacente che non riesce però a innescare la scarica orgasmica come desiderato. Raramente le cause sono organiche, anche se vanno comunque escluse. Più frequentemente invece alla base del disturbo ritroviamo un'educazione rigida, una difficoltà a lascarsi andare, un timore del giudizio o un bisogno di compiacere l'altro, ipercontrollo o eventi traumatici.
Le disfunzioni sessuali, inoltre, possono distinguersi in generalizzato/situazionale a secondo che il problema sessuale si presenti fin dall'esordio della vita sessuale attiva e in modo generalizzata o si manifesti, invece, a partire da un dato momento o condizione, verificandosi magari solo per alcuni tipi di stimolazione o solo con determinati partner (es: un uomo che, pur riuscendo tranquillamente a mantenere l'erezione durante la masturbazione fino al raggiungimento dell'orgasmo, fallisce invece in presenza di un/una partner).
Chi cura le disfunzioni Sessuali
Di qualunque disturbo sessuale si tratti, - con chi posso parlarne?-
Difficile, infatti, confrontarsi con amici e familiari, spesso per il timore di sentirsi giudicati o più semplicemente per l'imbarazzo e la vergogna. D'altra parte a volte anche col partner può essere complicato affrontare i problemi sessuali, col rischio magari di finire ad accusarsi reciprocamente.
Affrontare i disturbi sessuali con un professionista (come uno psicoterapeuta sessuologo a Torino), invece, consente innanzitutto di definire la natura del problema, individuando eventuali interventi terapeutici quando necessari o favorendo la risoluzione spontanea del disturbo sessuale.
A quale professionista rivolgersi se si soffre di un problema sessuale?
Lo specialista più indicato a trattare i disturbi sessuali è il sessuologo clinico, ossia uno psicologo o medico che, avendo completato un minimo di 400 ore di formazione, ha le competenze per inquadrare la problematica sessuale e proporre un trattamento.
Come si curano le disfunzioni sessuali
Il limite temporale di un minimo di 6 mesi nei quali il disturbo sessuale si manifesta ci indica la necessità di fare molta attenzione a definire disturbo qualcosa che invece è frutto, per esempio, di un adattamento sano e fisiologico o di un caratteristico momento di vita, magari stressante o caratterizzato da sfiducia e perdita di interessi, o disagio nel rapporto di coppia, ecc.
Il sessuologo potrà proporre un intervento sessuologico quando, invece, il disturbo si protrae, limitando la qualità della vita sessuale del singolo o della coppia. Se necessario, sarà compito del professionista valutare l'invio ad altro specialista per ulteriori indagini diagnostiche e strumentali.
Generalmente l'intervento sessuologico, dopo una fase di consulenza e inquadramento della problematica, può avvalersi di quelle che si chiamano terapie mansionali integrate, orientate alla scomparsa del sintomo e al mantenimento del risultato raggiunto. Attraverso delle mansioni, ossia degli homework che il soggetto svolgerà prevalentemente col partner, specifici per il disturbo in questione, si interviene sui contenuti emotivi e cognitivi, giungendo a una riformulazione delle risposte comportamentali e delle modalità relazionali, promuovendo una maggiore conoscenza di sé e di sé con l'altro, un'aumentata consapevolezza del proprio piacere e una migliore comprensione del proprio modo di vivere l'intimità con l'altro.
Dal sessuologo da soli o in coppia?
In presenza di una disfunzione sessuale il soggetto può scegliere se recarsi individualmente dal professionista, soprattutto se il disturbo è permanente e generalizzato. Se impegnato in una relazione di coppia può essere molto utile che sia la coppia stessa a consultare lo specialista, poiché è inevitabile che il disturbo impatti su entrambi i membri della coppia e soprattutto perché il/la partner può rivelarsi un grande alleato nel percorso di trattamento.
Inoltre una disfunzione sessuale può sì svilupparsi a partire da fattori soggettivi (educazione restrittiva, difficoltà a lasciarsi andare, ansia da prestazione, ecc.), ma non di rado matura dentro a relazioni di coppia disfunzionali o caratterizzate da carenze comunicative o dinamiche di potere. Sarà cura del sessuologo, in questo caso, proporre l'eventuale invio a una psicoterapia di coppia.
L'esperienza clinica ci insegna che una disfunzione sessuale, vuoi dell'uno o dell'altro, se affrontato insieme dalla coppia, con il sostegno reciproco e la volontà di entrambi di riformulare i propri atteggiamenti e convinzioni sulla sessualità , spesso si risolvono con grande soddisfazione di ambedue.